Eredità: come dividerla

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Quando l’eredità deve essere divisa tra più soggetti, il patrimonio ereditario viene suddiviso tra i contitolari dei beni che appartengono all’asse ereditario. In questo modo si dà origine alla cosiddetta comunione ereditaria.

Come si divide l’eredità? Che cos’è la comunione ereditaria e come si scioglie? In questo articolo cercheremo di rispondere a queste domande. Analizzeremo i temi principali riguardo all’argomento sulla suddivisione dei beni ereditari. Vedremo, inoltre, i comportamenti da tenere nelle diverse situazioni.

Se l’eredità viene devoluta a più soggetti, i beni ereditari formano la cosiddetta comunione ereditaria.

Si definisce comunione ereditaria in quanto più soggetti succedono in modo contemporaneo in un’unica eredità. È un tipo di comunione “incidentale”, perché avviene in modo indipendente dalla volontà degli eredi.  Il defunto deve avere istituito più eredi per quote ideali. La comunione ereditaria non si ha per beni individuati singolarmente.

È possibile sciogliere la comunione ereditaria mediante un’azione definita procedimento di divisione. Il coerede utilizzando questo procedimento può diventare unico ed esclusivo proprietario dei beni ereditati. Il valore di questi beni deve essere proporzionale alla propria quota ereditaria.

In che cosa consiste la divisione ereditaria e i suoi presupposti

Ogni soggetto che fa parte della comunione ereditaria ottiene la titolarità di poter partecipare, in modo esclusivo, alla divisione ereditaria di una parte del bene o dei beni che erano comuni.  Occorre, quindi, che ci siano alcuni presupposti:

  • un’unica massa ereditaria;
  • più eredi;
  • la presenza di quote ideali e non di beni individuati in modo singolo.

La comunione ereditaria è unica, anche se ci sono eredi legittimi, testamenti e legittimari. Qui il titolo ereditario non ha alcuna valenza.

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Come si divide l’eredità

Concretamente ci sono tre casistiche che si possono verificare quando si parla di divisione di eredità:

  • la divisione ereditaria avviene mediante un pacifico accordo privato tra i coeredi;
  • non c’è accordo tra le parti e, quindi, si ricorre al giudizio del giudice;
  • l’eredità può effettuarsi seguendo le indicazioni che il defunto ha indicato nel testamento.

Primo passo per la divisione dell’eredità: l’accettazione 

Prima di dividere l’eredità, occorre accettarla per diventare formalmente un coerede.

Il coerede in piena capacità di agire può chiedere in ogni momento lo scioglimento della comunione ereditaria.

È un diritto che hanno tutti gli eredi ed è un diritto imprescrittibile, questo diritto può essere esercitato in modo individuale da ogni coerede che a sua volta può promuovere o essere destinatario dell’azione di divisione.

Quando si instaura il giudizio divisorio, tutti i coeredi devono prendervi parte.

Chi può partecipare alla divisione dell’eredità

Sono legittimati a partecipare alla divisione dell’eredità:

  • i coeredi;
  • il coerede istituito sotto condizione risolutiva;
  • un successore a titolo universale di un coerede morto durante la comunione ereditaria;
  • l’usufruttuario di quota ereditaria;
  • il legittimario se trascurato dal testatore che ha promosso l’azione di riduzione e l’ha vinta;
  • legittimario omesso dal testatore che ha effettuato l’azione di nullità in modo contestuale all’azione di riduzione;
  • il curatore fallimentare per le finalità della procedura concorsuale.
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Tipologie di divisione di eredità 

Ci sono tre tipologie di divisione ereditaria:

  • divisione ereditaria contrattuale > si concretizza attraverso un contratto, in questo caso i coeredi sono d’accordo sulla divisone dell’eredità e sul suo contenuto
  • divisione ereditaria giudiziale > quando manca un accordo e per trovarlo occorre un procedimento regolato dal giudice
  • divisione ereditaria testamentaria > la divisione ereditaria viene fatta sulla base del testamento, ossia in base alla volontà del “de cuius”

Vediamole nel dettaglio:

Divisione ereditaria contrattuale

In caso di accordo tra tutti tutti i coeredi, la comunione ereditaria viene sciolta. La divisione dell’eredità avviene per mezzo di un contratto che attribuisce a ciascun erede una porzione dei beni dell’asse ereditario. Le quote di eredità assegnate agli eredi devono avere un valore proporzionale alle quote di ogni partecipante.

In questo caso il contratto deve essere stipulato tra tutti gli eredi, quindi,  qualora uno o più eredi non trovassero un accordo, il contratto decadrebbe. Il contratto ovviamente deve avere forma scritta e deve essere autenticato da un notaio e trascritto alla conservatoria.

Se uno degli eredi è un soggetto incapace, occorre l’autorizzazione del giudice.

Divisione ereditaria giudiziale

Se i coeredi non trovano un accordo pacifico, ovviamente non concluderanno alcun contratto, ne consegue che devono rivolgersi al Tribunale per chiedere l’intervento del Giudice.

Ci sono due tipi di procedimento: la divisione giudiziale ordinaria e quella a domanda congiunta.

  • la divisione giudiziale ordinaria > si ricorre a questo procedimento in due casi:
  1. Il primo caso quando i coeredi non concordano sulla divisione dei beni di cui sono comproprietari
  2. Nel secondo caso non sono d’accordo sulle modalità per dividere i beni ereditari
  • la divisione a domanda congiunta > è un procedimento alternativo, che permette di passare subito alla creazione dei lotti da assegnare in proprietà esclusiva a ogni erede.

Divisione ereditaria testamentaria

La volontà del testatore (de cuius) può prevedere come assegnare i suoi beni, mediante differenti procedimenti e modalità, a seconda del tipo di divisione che il testatore vuole realizzare, possono variare gli effetti delle disposizioni testamentarie.

Ci sono due tipologie di divisione testamentaria:

  • la divisione testamentaria regolata > in questo caso il testatore predispone delle regole per la divisione dei beni, oppure può indicare i criteri per la formazione delle porzioni. I beni finiscono sempre nella comunione ereditaria, ma quando vengono formate le porzioni i coeredi hanno l’obbligo di rispettare queste indicazioni. In ogni caso dovrà essere rispettato il valore delle quote stabilite dal testatore.
  • la divisione testamentaria diretta > i testatore divide direttamente i beni ereditari, rispettando le porzioni corrispondenti alle quote di ogni erede, in questo caso i beni vengono consegnati ai coeredi durante la successione, senza creare la comunione ereditaria. 

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Effetti della divisione dell’eredità

Quando sono terminate tutte le operazioni di divisione dell’eredità, ogni erede diventa il solo e l’unico titolare di tutti i beni che formano la sua quota. Decade la proprietà che aveva degli altri beni ereditati.

Dopo la divisione ereditaria, infatti, ogni  coerede è titolare solamente dei beni che gli sono assegnati concretamente.

Imposta e dichiarazione di successione

Una volta ricevuta l’eredità, tutti le persone che hanno ricevuto beni immobili e diritti reali immobiliari devono presentare la dichiarazione di successione. Quest’ultima deve essere presentata entro 12 mesi dalla data di apertura della successione, che di norma coincide con la data di decesso del contribuente.

Inoltre se dovuto devono anche pagare l’imposta di successione.

Dal 23 gennaio 2017 la dichiarazione di successione e la domanda di volture catastali si può presentare online, grazie ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.

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